Viaggio virtuale in Terra Santa con Mons. Pierbattista Pizzaballa

Scoprire la città Santa, non solo nelle sue bellezze artistiche e storiche,  ma anche la sua spiritualità. Don Andrea Cattaneo rettore del  Collegio Rotondi di Gorla Minore ha lanciato il progetto di un pellegrinaggio virtuale in Terra Santa a partire da domenica 21 a sabato 27 Marzo.

L’intento del Collegio è far scoprire Gerusalemme agli studenti della scuola ed anche ai loro genitori.

Il primo assaggio virtuale nella Città Santa è iniziato   lunedì 22 Marzo, collegamento in diretta da Gerusalemme  con   Mons. Pierbattista Pizzaballa patriarca latino di Gerusalemme sul tema “Quale volto di Chiesa in cammino da Gerusalemme dopo il Covid?”

Il Patriarca nel suo intervento ha sottolineato che l’anno trascorso  a causa del Covid è stato uno dei  momenti più difficili per l’intera umanità; la pandemia ha aggravato le condizioni di vita delle comunità cristiane e ci si è resi conto di quanto siamo fragili.

In questi mesi Israele ha dato vita ad una intensa campagna vaccinale  ed ora è possibile intravedere  una luce di speranza.

 La vita  sta riprendendo in molti settori,  riaprono  alcune attività e gli studenti possono tornare a  scuola e ciò  è veramente importante, ribadisce mons. Pizzaballa “tutti dobbiamo pensare a pianificare la ripresa di una vita il più possibile normale dopo il Covid”.

In Israele, il Patriarca, ha tenuto precisare che le nuove generazioni non sono più propense ad affrontare la vita virtuale, rifiutano incontri su piattaforma zoom,  desiderano vivere la socialità, prediligono l’incontro. Il mondo del web non è più sufficiente.

Il Coronavirus, secondo il Patriarca, ha dato un solo contributo “ha prodotto un unione di intenti tra cristiani, musulmani ed ebrei nel realizzare  nell’era dopo Covid momenti di vera socialità.”

Serve ricreare la fiducia nelle persone che ora sono molto spaventate, anche se è giusto tenere sempre alta l’attenzione, rispettando le regole, ma non rinunciando a quei momenti di vita insieme ponendo al centro la responsabilità individuale e non la paura.

Il virus ha duramente colpito la terra di Gesù, Mon. Pizzaballa si augura che dopo questo anno di grande disorientamento per l’intero genere umano ci sia quanto prima  una voglia di ricominciare a visitare queste terre con un  ritorno dei pellegrini.

Essere pellegrino in Terra Santa   non è solo una grande esperienza di fede ma è anche espressione di solidarietà per i cristiani che vivono in questo Paese.  

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